PROGETTO DI EDUCAZIONE ALLA MONDIALITA’ E ALL’ INTERCULTURA
Quali sono gli enti promotori?
SOL MANSI, in collaborazione con l’Associazione Popoli in Arte
Quali sono gli obiettivi specifici del progetto?
contribuire alla formazione di una “coscienza della mondialità”
far maturare nei bambini/ragazzi atteggiamenti e comportamenti socialmente responsabili
dal punto di vista della solidarietà con gli altri popoli
sensibilizzare i bambini/ragazzi al rispetto dei diritti umani universali
favorire il raccordo scuola-famiglia
confrontare e valorizzare le identità e le differenze, considerando la diversità
come risorsa
individuare, al di là delle differenze, aspetti, problematiche e valori comuni
che danno significato alla vita e all’interculturalità
coinvolgere gli alunni in modo attivo e stimolare il loro interesse per l’Africa,
in particolar modo sulla storia, la cultura e l’ambiente della Guinea Bissau, con
l’intervento di africani presenti sul territorio
offrire una occasione di scambio alla pari tra scuole ed insegnanti delle materne
ed elementari dell’Italia e della Guinea Bissau, come occasione di conoscenza diretta,
confronto reciproco e raggiungimento di obiettivi complementari in scuole di paesi
diversi.
Chi sono i beneficiari del progetto?
Bambine e bambini della scuola primaria, docenti e famiglie della scuola primaria
Come viene realizzato?
Tenendo conto dell'integrazione curriculare e facendo propria la metodologia
partecipativa della ricerca-azione nella dimensione ludica e laboratoriale , si
privilegia il momento della scoperta, della curiosità nei confronti di caratteristiche,
usi e costumi di popoli diversi. Le testimonianze dirette e le informazioni sono
finalizzate all’apprendimento motivato, ovvero all’approfondimento dato anche da
una condivisione emotiva della realtà guineana.
Lo “scambio alla pari” si basa sulla convinzione che anche gli “altri” possano insegnare
qualcosa a noi e aprirci ad un mondo che forse non conosciamo o che sappiamo essere
solo un mondo di povertà e fame. A tal proposito gli incontri con le classi vedono
la partecipazione diretta di africani presenti sul territorio, i quali siedono in
cattedra come insegnanti e non come semplici “testimoni”.